Ogni anno il trofeo del Green Drop Award contiene la terra di un luogo diverso del Pianeta ognuna simbolo di una urgente questione ambientale.
La Terra nel Green Drop Award 2020 arriva da Forada, in provincia di Belluno, e documenta gli impatti ambientali del riscaldamento globale avvenuto al passaggio tra le epoche del Paleocene e dell’Eocene.
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Il Green Drop Award è il riconoscimento che, da 9 anni, Green Cross Italia assegna al film, tra quelli in gara nella selezione ufficiale della Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, che interpreta meglio i valori dell’ecologia, dello sviluppo sostenibile e della cooperazione fra i popoli.
La terra contenuta nel Green Drop Award 2020 – la Goccia di vetro di Murano soffiata dal maestro Simone Cenedese – quest’anno arriva da Forada nel Comune di Borgo Valbelluna in provincia di Belluno. Una terra che documenta gli impatti ambientali del più drammatico, estremo e rapido – come definito dagli scienziati – riscaldamento globale avvenuto circa 56 milioni di anni fa quando il nostro Pianeta era ben diverso da come lo conosciamo ora. Questo straordinario evento ipertermico è noto come massimo termico del Paleocene-Eocene, normalmente abbreviato in PETM.
In poche migliaia di anni le temperature medie del globo terrestre aumentarono di almeno 5°C in seguito al massiccio rilascio di CO2 e di altri gas serra negli oceani e nell’atmosfera. Un evento che innescò drammatici cambiamenti climatici, ambientali, faunistici e floristici.
“Le migliaia di anni durante le quali il Pianeta cambiò sono dal punto di vista geologico un arco temporale molto stretto che aiuta a comprendere su quanto gravi possano diventare oggi i cambiamenti climatici innescati da una quantità di immissione in atmosfera di anidride carbonica dieci volte più velocemente rispetto a quella di 56 milioni di anni fa” spiega il Prof. Rodolfo Coccioni, paleontologo e geologo che con la Settimana del Pianeta Terra ogni anno è responsabile della raccolta della preziosa testimonianza contenuta nella goccia di vetro.
“È significativo per noi continuare a parlare di cambiamenti climatici – dichiara Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia. Abbiamo scelto di farlo attraverso una terra che racconta lo stravolgimento terrestre e che proviene dalla regione, il Veneto, che da nove edizioni ospita il Green Drop Award. Un premio che quest’anno racchiude in sé un monito per quello che sta accadendo ora, dove gli impatti della crisi climatica in atto sono sempre più frequenti ed evidenti. Un simbolo per costruire un futuro sostenibile volto ad evitare che i disastri di un lontano passato possano ripetersi nel nostro futuro.”
Gli appuntamenti del Green Drop Award a Venezia77
Due sono le date da segnare per il Green Drop Award 2020.
Il 10 settembre 2020 riservato si parlerà della filiera sostenibile per il cinema, dalle produzioni alle sale cinematografiche con l’incontro “Sustainable Screens 2020: un cinema sostenibile per una ripresa green”, tavola rotonda organizzata da Green Cross Italia con Enea, GSE, Anec, Fondazione ecosistemi, Connect4Climate e Film Commission.
La cerimonia di premiazione è fissata per venerdì 11 settembre 2020 nella Sala Tropicana dell’Hotel Excelsior presso la Fondazione Ente dello Spettacolo.
L’edizione 2020 è realizzata con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e di ENEA – Ente per le nuove tecnologia, l’energia e l’ambiente e la collaborazione della Sardegna Film Commission.
Da dove venivano le “terre” del Green Drop Award dal 2012 ad oggi
Il primo messaggio è stato quello del Brasile nel 2012, con la terra raccolta in occasione dell’edizione della Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile “Rio+20”, a seguire la terra dell’Egitto, nel 2013, in segno di solidarietà con un Paese martoriato, teatro di un colpo di Stato e prostrato da scontri di piazza. L’anno successivo è stata la volta della sabbia dall’Antartide per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del “global warming” attraverso la conoscenza di un luogo, un’immensa distesa bianca di impareggiabile bellezza e fragilità, in prima linea nello studio dei devastanti cambiamenti climatici in atto.
Per l’edizione 2015 la “goccia di vetro verde” ha ospitato la terra del Senegal, Paese al centro di progetti di cooperazione di Green Cross, dove i campi una volta fertili stanno cedendo il passo al deserto, gli uomini emigrano sfidando la sorte e chi resta fa i conti con la povertà e la fame. Nell’anno dell’enciclica “Laudato si’”, la scelta degli organizzatori è caduta su Assisi, luogo natio di San Francesco, cantore della bellezza del Creato, nel 2017 sulla terra risalente a circa 66 milioni di anni fa, al limite fra l’Era mesozoica e l’Era cenozoica, corrispondente al periodo dell’estinzione dei dinosauri, proveniente da 12 Paesi da tutti continenti. Per il Green Drop Award 2018 è stata inserita la terra del vulcano islandese Laki, la cui eruzione del 1784 causò morti, inverni rigidi, estati torride, inondazioni e carestie i cui effetti furono indirettamente fra le cause scatenanti della Rivoluzione francese.
La terra contenuta nel Green Drop Award 2019 è arrivata dalla culla dell’umanità ovvero dalla gola dell’Olduvai, l’area della Tanzania nella quale i primi ominidi hanno imparato a vivere e cooperare insieme e sono poi migrati per raggiungere ogni parte del Pianeta. Questo è stato anche uno dei luoghi più importanti per la storia del cinema. Qui il regista Stanley Kubrick e lo scrittore Arthur C. Clarke vollero ambientare il primo capitolo di “2001: Odissea nello spazio”.
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